(detto
il Lorenzetto). Scultore e architetto italiano. Formatosi sulla
cultura scultorea fiorentina, a Roma studiò gli esempi classici.
Scolpì la statua della
Carità e la figura del cardinale
Forteguerri, non ultimata e ora nel Museo civico di Pistoia. A Roma, nel 1510,
per intervento di Raffaello, gli vennero commissionate le statue delle nicchie
della cappella Chigi in Santa Maria del Popolo, e il rilievo bronzeo dell'altare
con
Cristo e la Samaritana, cui forse non sono estranei disegni e
suggerimenti dell'Urbinate. Con Raffaello da Montelupo, come aiuto,
eseguì la
Madonna del Sasso per il sepolcro di Raffaello nel
Pantheon. Altre sue opere sono il
Putto sopra un delfino dell'Ermitage di
Leningrado, il gruppo della
Pietà in Santa Maria dell'Anima, il
San Pietro di Ponte Sant'Angelo; il
San Sebastiano nella sacrestia
di Santa Cecilia; il
Giona, già ammiratissimo dai contemporanei.
Come architetto
L. si rivela legato sempre al gusto di Raffaello, sotto
la cui guida eseguì il piano terreno del palazzo Caffarelli poi Vidoni.
Suo il cortile di palazzo della Valle, dove per la prima volta trovano impiego
frammenti di sculture e architetture antiche come motivi decorativi (Firenze
1490 - Roma 1541).